giovedì 21 maggio 2015

Per memoria: Sicurezza Alimentare e Promozione dei prodotti agricoli UE

La Commissione europea ha incaricato Arcadia International E.E.I.G. e infeurope S.A. di effettuare uno studio di fattibilità per la creazione di un sistema elettronico di archiviazione ("database"), contenente tutte le norme dell'Unione sull'etichettatura dei prodotti alimentari nazionali. Lo scopo dello studio è quello di fornire una prima valutazione della fattibilità di possibili opzioni per la creazione di una banca dati, al fine di sostenere la Commissione nelle sue riflessioni sulla creazione di un tale strumento. La creazione di una banca dati che raggruppa tutti gli obblighi di etichettatura esistenti, è uno strumento per aiutare gli operatori del settore alimentare (OSA), a identificare e comprendere le regole con cui dovrebbero conformarsi. Lo studio è stato condotto tra gennaio e ottobre 2014. Si mette in evidenza che un database dedicato potrebbe portare a una maggiore trasparenza nelle regole di etichettatura degli alimenti, nonché facilitare l'accesso all'UE e obblighi nazionali in materia di etichettatura. Già l’European Retail Action Plan (ERAP) adottato nel 2013 ha proposto azioni per realizzare un mercato unico nella vendita al dettaglio, affrontando gli ostacoli principali che impediscono il buon funzionamento di questo settore. 

Il 21 aprile la Commissione europea ha approvato 41 nuovi programmi per la promozione dei prodotti agricoli nell'UE e nei mercati dei paesi terzi; con 130 milioni dollari in 3 anni, la metà dei quali (65.000.000 € ) proviene dal bilancio dell'UE.  I Programmi scelti dai 18 Stati membri, sulle varie categorie di prodotti, riguardano la frutta fresca e verdura, latticini, prodotti di qualità (DOP, IGP e STG), prodotti biologici, olio d'oliva e carne, come pure combinazioni di diverse categorie di prodotti. Questi programmi mirano al mercato domestico UE e 24 paesi terzi, questo è un cambiamento significativo rispetto alla precedente serie di programmi, che hanno interessato , fino a quasi i due terzi, il mercato interno. Questo è molto probabilmente dovuto al supplementare importo di € 30.000.000 annunciato lo scorso anno dalla Commissione europea, a seguito del divieto russo alle importazioni di prodotti agricoli dell'UE. Nonostante le restrizioni imposte unilateralmente dalla Federazione Russa, il totale delle esportazioni agroalimentari dell'Unione europea verso i paesi terzi, sono aumentate del 2% in valore, nel periodo compreso tra agosto e dicembre 2014, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

La Commissione ha presentato il 22 aprile, il risultato della sua revisione del processo decisionale per l’autorizzazione degli organismi geneticamente modificati (OGM) come alimenti e mangimi. Tale revisione deriva dagli orientamenti politici presentati al Parlamento europeo nel luglio 2014, in base ai quali la Commissione è stata eletta. La proposta adottata dalla Commissione invia un segnale forte ai cittadini, confermando che l'Europa tiene conto delle loro preoccupazioni, che possono variare da un paese all’altro. Il nuovo approccio è teso a raggiungere il giusto equilibrio tra il mantenimento del sistema di autorizzazione dell'UE e la libertà di decisione degli Stati membri riguardo all'uso degli OGM nel loro territorio. Data l'importanza cruciale, di mantenere un sistema unico di gestione del rischio, al fine di garantire lo stesso livello di protezione in tutta l'UE, non verrà modificato l'attuale sistema di autorizzazione, fondato su basi scientifiche e sulle norme in materia di etichettatura che garantiscono la libertà di scelta per il consumatore. La novità consiste nel fatto che, una volta che un OGM è autorizzato per l'uso in Europa come alimento o come mangime, gli Stati membri avranno la possibilità di decidere se consentire o no che un determinato OGM venga usato nella loro catena alimentare (misure di input-out).

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