mercoledì 8 maggio 2024

Fondi europei post 2027: quale Politica di Coesione dopo l'esperienza PNRR? - FASI

 
A un mese dalle elezioni europee di giugno, in campagna elettorale si parla poco di alcuni temi cruciali per la politica europea. 
Quali priorità detteranno il prossimo bilancio dell'Unione? 
Gli obiettivi della competitività e della riduzione delle disuguaglianze si insidieranno a vicenda?
Quanto l'esperienza del PNRR segnerà il futuro della Politica di Coesione? 
A Bruxelles il lavoro tecnico è già in corso e, secondo il direttore della DG REGIO della Commissione, Nicola De Michelis, il ruolo delle regioni nella prossima stagione dei fondi strutturali europei non è affatto scontato. (...) De Michelis individua due grandi tensioni che determineranno il nuovo assetto della Politica di Coesione: da una parte, gli obiettivi, dall'altra, il governo delle risorse (...)
Alcuni hanno sottolineato che la Coesione è uno strumento sì da manutenere, ma soprattutto da mantenere. Anzi “lo strumento dell'Unione”, come sottolineato da Francesco Tufarelli, direttore generale presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, mentre il PNRR rappresenta un'invenzione importante che ha permesso di affrontare la crisi pandemica diversamente da come abbiamo affrontato la crisi dei debiti sovrani. 
Sulla stessa linea Raffaele Torino, professore di Diritto e Politiche della UE dell'Università Roma Tre, secondo cui la Politica di Coesione pesa un terzo di un Quadro finanziario che comunque vale meno dell'1% del PIL dei 27, ma è anche la politica che “riflette il mandato dato all'Unione europea dai popoli europei: migliorare la vita dei cittadini, non facendo le guerre e attraverso il mercato unico, che non può essere approfondito senza una politica redistributiva (...)

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