Il saggio avanza delle riflessioni critiche sulla rinnovata proposta del Parlamento europeo di acquisire un potere di iniziativa legislativa generale di fatto condiviso con la Commissione europea.
Infatti, sebbene questa prospettiva possa inserirsi nel trend di progressivo rafforzamento delle prerogative del Parlamento e dunque di affermazione delle esigenze democratiche, al contempo questa ambiziosa prospettiva di riforma non pare pienamente convincente rispetto all’impianto costituzionale dell’Unione.
Oltre a presentare difficoltà di carattere operativo, essa suscita perplessità in ordine alla tenuta complessiva del quadro istituzionale nella procedura di adozione degli atti, che poggia tanto sul rispetto del principio dell’equilibrio istituzionale quanto su quello della leale cooperazione interistituzionale, sanciti entrambi all’art. 13(2) TUE.
Invece, l’ipotesi alternativa di potenziare l’attuale diritto di pre-iniziativa legislativa ex art. 225 TFUE potrebbe rappresentare un più adeguato strumento di bilanciamento e conciliazione tra l’affermazione delle esigenze democratiche ed il principio dell’equilibrio istituzionale, in una prospettiva di leale cooperazione interistituzionale. (...)
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