Studio sulle Politiche Nazionali e la Politica di Coesione UE
Le disparità economiche tra gli Stati membri e le regioni d'Europa non sono un nuovo fenomeno, ma continuano a destare preoccupazione per il benessere economico e sociale generale del continente. Dopo un periodo di convergenza, le disparità economiche si sono ampliate dopo la crisi economica dell'Europa alla fine degli anni 2000.
In alcuni paesi sono cresciute anche le disparità tra regioni in rapida crescita (le città capitali), spesso epicentro di investimenti e di talenti, e il resto del loro paese.
Questi modelli possono essere osservati nonostante gli ingenti investimenti della politica di coesione dell'UE e gli sforzi nazionali condotti in questo periodo e prima.
Le disparità possono diventare profondamente radicate e difficili da invertire.
Una conclusione positiva è che le politiche nazionali, specialmente se coordinate e complementari con la politica di coesione, possono stimolare investimenti che aiutano a far fronte alle disparità.
Gli investimenti nel capitale umano, l'accesso alle infrastrutture e il miglioramento della governance, attraverso il sostegno della capacità istituzionale, sembrano essere gli strumenti più efficaci in questo senso.
Gli approcci politici proposti comprendono: un focus politico nazionale sulle risorse per la crescita e la trasformazione (compresa la diffusione di innovazione, competenze, tecnologie digitali);
migliorare la produttività in settori a bassa produzione o settori che non sviluppano le loro potenzialità in alcuni contesti, compresa l'agricoltura;
misure per bilanciare la crescita delle principali città e garantire che altre aree non vengano lasciate indietro; e un focus sulle politiche che sono aggiuntive e coordinate con la politica di coesione. (...)
Le disparità economiche tra gli Stati membri e le regioni d'Europa non sono un nuovo fenomeno, ma continuano a destare preoccupazione per il benessere economico e sociale generale del continente. Dopo un periodo di convergenza, le disparità economiche si sono ampliate dopo la crisi economica dell'Europa alla fine degli anni 2000.
In alcuni paesi sono cresciute anche le disparità tra regioni in rapida crescita (le città capitali), spesso epicentro di investimenti e di talenti, e il resto del loro paese.
Questi modelli possono essere osservati nonostante gli ingenti investimenti della politica di coesione dell'UE e gli sforzi nazionali condotti in questo periodo e prima.
Le disparità possono diventare profondamente radicate e difficili da invertire.
Una conclusione positiva è che le politiche nazionali, specialmente se coordinate e complementari con la politica di coesione, possono stimolare investimenti che aiutano a far fronte alle disparità.
Gli investimenti nel capitale umano, l'accesso alle infrastrutture e il miglioramento della governance, attraverso il sostegno della capacità istituzionale, sembrano essere gli strumenti più efficaci in questo senso.
Gli approcci politici proposti comprendono: un focus politico nazionale sulle risorse per la crescita e la trasformazione (compresa la diffusione di innovazione, competenze, tecnologie digitali);
migliorare la produttività in settori a bassa produzione o settori che non sviluppano le loro potenzialità in alcuni contesti, compresa l'agricoltura;
misure per bilanciare la crescita delle principali città e garantire che altre aree non vengano lasciate indietro; e un focus sulle politiche che sono aggiuntive e coordinate con la politica di coesione. (...)
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