venerdì 4 luglio 2025

Negoziati sul bilancio dell'UE: la posizione del Parlamento europeo

 
Il Parlamento ha fissato le proprie priorità per il prossimo bilancio a lungo termine dell'UE in una relazione adottata nel maggio 2025.
 
A seguito del voto in plenaria, la Presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, insieme agli eurodeputati Siegfried Mureşan e Carla Tavares, che hanno redatto la risoluzione del Parlamento hanno illustrato i punti chiave in una conferenza stampa. 

Nella risoluzione, il Parlamento ha definito la propria posizione per i prossimi negoziati:

  1. L’UE deve avere i mezzi per fare di più: Il mondo cambia rapidamente e i cittadini si aspettano di più dall’Unione europea, il prossimo bilancio a lungo termine deve essere notevolmente più ambizioso rispetto a quello attuale (2021–2027).

  2. Concentrarsi sui benefici a livello europeo: Il nuovo bilancio dovrebbe privilegiare progetti che risultano più efficaci se realizzati collettivamente, a livello dell’intera UE, piuttosto che dai singoli Stati. I finanziamenti devono affrontare le principali sfide europee: la guerra della Russia contro l’Ucraina, la necessità di migliorare la competitività e promuovere una crescita inclusiva, le questioni sociali, la crisi climatica e della biodiversità.

  3. No a “piani nazionali separati”: La proposta della Commissione di predisporre piani di investimento separati per ciascuno Stato membro non è adeguata. Il bilancio deve essere trasparente, soggetto al controllo democratico del Parlamento europeo e prevedere il coinvolgimento delle autorità locali e regionali.

  4. Sostegno continuo a uno sviluppo equilibrato nell’UE: Il bilancio a lungo termine deve continuare a sostenere progetti che promuovano la coesione economica, sociale e territoriale, favorendo l’integrazione nel mercato unico, riducendo gli squilibri e contrastando disuguaglianze e povertà.

  5. Nuovi fondi per la competitività basati sull’esperienza: Piuttosto che unificare i programmi esistenti in un unico fondo, la competitività dell’UE dovrebbe essere rafforzata valorizzando le esperienze positive maturate con iniziative precedenti, come il programma InvestEU.

  6. Rafforzare la difesa senza penalizzare altri investimenti: I recenti cambiamenti geopolitici, come il nuovo ruolo degli Stati Uniti nella garanzia della pace globale, rendono necessario lo sviluppo da parte dell’UE di una propria unione della difesa che investa di più nella sicurezza, senza però ridurre i fondi destinati a combattere le disuguaglianze economiche, sociali e territoriali.

  7. Semplificare l’accesso ai fondi: L’accesso ai fondi UE da parte di cittadini, piccole imprese e organizzazioni deve essere semplice ed efficiente. Il Parlamento europeo deve continuare a esercitare il controllo democratico sulla spesa. Un bilancio più semplice deve essere anche più trasparente.

  8. Prepararsi alle crisi: Il prossimo bilancio a lungo termine deve essere flessibile e garantire all’UE la capacità di reagire ai cambiamenti imprevisti.

  9. Nessun finanziamento senza rispetto dei valori dell’UE: L’accesso ai fondi europei deve essere subordinato al rispetto dei valori e delle norme dell’UE. Le risorse del bilancio devono essere utilizzate in modo appropriato, nel pieno rispetto dello Stato di diritto.

  10. Gestire il debito con prudenza: Il rimborso dei costi legati al piano di ripresa post-Covid non deve pregiudicare il finanziamento delle priorità strategiche dell’Unione europea. Tali rimborsi dovrebbero essere contabilmente distinti dalle spese destinate ai programmi dell’UE.

  11. Adottare nuove fonti di entrata: L’UE ha bisogno di nuovi flussi di entrate per rimborsare il debito esistente e finanziare le nuove priorità, senza compromettere i progetti futuri. Gli Stati membri dovrebbero dare seguito alle iniziative già avviate e introdurre nuove risorse proprie per il bilancio dell’UE.

  12. Avviare i negoziati al più presto: Il Parlamento europeo è pronto a collaborare con il Consiglio, in rappresentanza degli Stati membri, e con la Commissione europea per concordare un bilancio a lungo termine che risponda alle esigenze future dell’UE ed entri in vigore il 1º gennaio 2028.

      

 

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