- Le nuove norme sul “dovere di diligenza” riguardano le imprese UE e non, con oltre 450 milioni di EUR di fatturato, e i franchising con più di 80 milioni di EUR di fatturato
- Obbligo per le imprese di adottare piani di transizione conformi all'accordo di Parigi
- Le aziende dovranno rispondere di eventuali danni e subire multe per inadempienze
Mercoledì, il Parlamento ha dato il via libera a nuove norme che impongono alle aziende di ridurre il loro impatto negativo su ambiente e diritti umani.
Il Parlamento europeo ha approvato con 374 voti favorevoli, 235 contrari e 19 astensioni una nuova direttiva sul dovere di diligenza.
Il testo, frutto di un accordo informale con il Consiglio dell’UE,
obbliga le imprese e i relativi partner a monte e a valle, compresi
quelli per l'approvvigionamento, la produzione e la distribuzione, a
prevenire, fermare o attenuare le ripercussioni negative delle loro
attività su ambiente e diritti umani. Nella direttiva si citano a titolo
di esempio schiavitù, lavoro minorile, sfruttamento dei lavoratori,
perdita di biodiversità, inquinamento e distruzione del patrimonio
naturale. (...)
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