- Le imprese dovrebbero presentare delle prove prima di poter commercializzare i propri prodotti come "biodegradabili", "meno inquinanti", “a risparmio idrico” o “a base di materie prime biologiche”
- Le dichiarazioni più semplici e comuni dovrebbero beneficiare di una procedura di verifica più facile e rapida
- Fra le sanzioni proposte: esclusione dagli appalti, confisca delle entrate e multa di almeno il 4% del fatturato annuo
Il PE ha adottato la sua posizione sull'istituzione di un sistema di verifica e di pre-approvazione per le dichiarazioni ambientali per contrastare l’uso di annunci ingannevoli.
La direttiva sulle dichiarazioni ecologiche (in inglese green claims) obbligherebbe le aziende a presentare prove a sostengo delle loro dichiarazioni di marketing ambientale prima di poter pubblicizzare i prodotti con definizioni quali "biodegradabili", "meno inquinanti", “a risparmio idrico” o “a base di materie prime biologiche”. I Paesi dell'UE sarebbero chiamati a identificare i responsabili di tali verifiche per passare al vaglio l'uso di tali reclami, proteggendo gli acquirenti da pubblicità infondata e ambigua.
La direttiva, adottata in prima lettura con 467 voti favorevoli, 65 contrari e 74 astensioni, integra la norma europea, già adottata, che vieta il greenwashing (ambientalismo di facciata). (...)
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