mercoledì 27 settembre 2023

Prima relazione sullo stato del decennio digitale chiede un'azione collettiva per plasmare la transizione digitale

 
La prima relazione sullo stato del decennio digitale, pubblicata oggi, presenta un'analisi globale dei progressi compiuti verso la realizzazione di una trasformazione digitale volta a rafforzare la sovranità digitale, la resilienza e la competitività dell'UE. 
 
Comprende una valutazione dei progressi compiuti dall'UE verso gli obiettivi e i traguardi della strategia 2030 dell'Europa, concentrandosi su quattro pilastri principali:  
competenze digitali, 
infrastrutture digitali, 
digitalizzazione delle imprese, compreso l'uso dell'intelligenza artificiale (IA), 
digitalizzazione dei servizi pubblici
 
La strategia prevede anche il monitoraggio della dichiarazione europea sui diritti e i principi digitali , che riflette l'impegno dell'UE a favore di una trasformazione digitale sostenibile e sicura, incentrata sulle persone. (...)

Digitalizzazione delle imprese

Il programma strategico per il decennio digitale (DDPP) fissa tre obiettivi per promuovere la digitalizzazione delle imprese:

  • adozione da parte di almeno il 75% delle imprese di servizi di cloud computing, big data e/o intelligenza artificiale (IA);
  • realizzazione di un livello base di intensità digitale (misurando l'uso di diverse tecnologie digitali a livello di impresa) da parte di oltre il 90% delle piccole e medie imprese (PMI);
  • il raddoppio del numero di "unicorni" (società con una valutazione superiore a 1 miliardo di €).
Senza ulteriori investimenti e incentivi, la traiettoria di riferimento prevista indica che entro il 2030 solo il 66% delle imprese utilizzerà il cloud, il 34% i big data e il 20% l'IA. 
Inoltre, in base agli ultimi dati, solo il 69% delle PMI dell'UE raggiunge un livello base di intensità digitale, con progressi disomogenei e insufficienti tra gli Stati membri. 
Per migliorare l'adozione della tecnologia gli Stati membri dovrebbero sensibilizzare in merito ai vantaggi della digitalizzazione delle imprese, nonché promuovere e sostenere i poli europei dell'innovazione digitale (EDIH).
Il numero di unicorni con sede nell'UE è aumentato notevolmente nell'ultimo decennio. Il proseguimento di questa tendenza consentirebbe all'UE di raggiungere il suo obiettivo prima del 2030, ma non è motivo di compiacimento in presenza di volatilità dei mercati. 
Permangono inoltre differenze rispetto ad altre economie avanzate: all'inizio del 2023 avevano sede nell'UE 249 "unicorni", mentre negli Stati Uniti erano 1 444 e in Cina 330. (...)

Vedi anche questa pagina al cui interno si trova il link all'allegato ITALIA

Nessun commento:

Inno alla Gioia online

EUVideoUE

WebRadioScout Player

3B Meteo è qui