La prima relazione sullo stato del decennio digitale, pubblicata oggi,
presenta un'analisi globale dei progressi compiuti verso la
realizzazione di una trasformazione digitale volta a rafforzare la
sovranità digitale, la resilienza e la competitività dell'UE.
Comprende
una valutazione dei progressi compiuti dall'UE verso gli obiettivi e i traguardi della strategia 2030 dell'Europa, concentrandosi su quattro pilastri principali:
competenze digitali,
infrastrutture digitali,
digitalizzazione delle imprese, compreso l'uso dell'intelligenza artificiale (IA),
e digitalizzazione dei servizi pubblici.
La strategia prevede anche il monitoraggio della dichiarazione europea sui diritti e i principi digitali , che riflette l'impegno dell'UE a favore di una trasformazione digitale sostenibile e sicura, incentrata sulle persone. (...)
Digitalizzazione delle imprese
Il programma strategico per il decennio digitale (DDPP) fissa tre obiettivi per promuovere la digitalizzazione delle imprese:
- adozione da parte di almeno il 75% delle imprese di servizi di cloud computing, big data e/o intelligenza artificiale (IA);
- realizzazione di un livello base di intensità digitale (misurando l'uso di diverse tecnologie digitali a livello di impresa) da parte di oltre il 90% delle piccole e medie imprese (PMI);
- il raddoppio del numero di "unicorni" (società con una valutazione superiore a 1 miliardo di €).
Senza
ulteriori investimenti e incentivi, la traiettoria di riferimento
prevista indica che entro il 2030 solo il 66% delle imprese utilizzerà
il cloud, il 34% i big data e il 20% l'IA.
Inoltre, in base agli ultimi
dati, solo il 69% delle PMI dell'UE raggiunge un livello base di
intensità digitale, con progressi disomogenei e insufficienti tra gli
Stati membri.
Per migliorare l'adozione della tecnologia gli Stati
membri dovrebbero sensibilizzare in merito ai vantaggi della digitalizzazione delle imprese, nonché promuovere e sostenere i poli europei dell'innovazione digitale (EDIH).
Il
numero di unicorni con sede nell'UE è aumentato notevolmente
nell'ultimo decennio. Il proseguimento di questa tendenza consentirebbe
all'UE di raggiungere il suo obiettivo prima del 2030, ma non è motivo
di compiacimento in presenza di volatilità dei mercati.
Permangono
inoltre differenze rispetto ad altre economie avanzate: all'inizio del
2023 avevano sede nell'UE 249 "unicorni", mentre negli Stati Uniti erano
1 444 e in Cina 330. (...)
Nessun commento:
Posta un commento