Oggi, in occasione del primo Forum europeo sull'occupazione e i diritti sociali, l'UE celebra il quinto anniversario del pilastro europeo dei diritti sociali, fa il punto sui progressi compiuti e guarda al futuro.
Sono trascorsi cinque anni dalla proclamazione del pilastro europeo dei diritti sociali
al vertice sociale di Göteborg del 2017 da parte del Parlamento
europeo, del Consiglio e della Commissione.
Da allora l'impegno è stato
confermato al vertice sociale di Porto
del 2021 dai leader dell'UE, dalle parti sociali e dalle organizzazioni
della società civile.
La Commissione ha presentato oltre 130 iniziative
per attuare il pilastro negli Stati membri e realizzare un'Europa
sociale equa, inclusiva e ricca di opportunità.
Tali iniziative spaziano dalla trasparenza e parità delle
retribuzioni tra donne e uomini ai salari minimi, dagli investimenti
nelle competenze alla lotta contro la povertà infantile, dal reddito
minimo alla tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori.
Dopo una forte ripresa socioeconomica dalla pandemia di COVID-19, nel contesto attuale i principi del pilastro sono più importanti che mai: molte famiglie faticano ad arrivare a fine mese a causa dell'aumento dei prezzi aggravato dall'invasione russa dell'Ucraina. (...)
I tre obiettivi a livello dell'UE da raggiungere entro il 2030 sono i seguenti:
- almeno il 78% della popolazione di età compresa tra i 20 e i 64 anni dovrebbe avere un lavoro;
- almeno il 60% di tutti gli adulti dovrebbe partecipare ogni anno ad attività di formazione;
- rispetto al 2019, il numero di persone a rischio di povertà o di
esclusione sociale dovrebbe essere ridotto di almeno 15 milioni, di cui
almeno 5 milioni bambini. (...)
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