Una misura necessaria
L'attuale normativa sulla sicurezza dei prodotti si ritrova in diversi atti, alcuni dei quali sono ormai obsoleti.
Tutte le merci scambiate nell'UE sono soggette a requisiti generali di sicurezza. Alcuni prodotti, ad esempio i giocattoli, i prodotti chimici o gli elettrodomestici, sono soggetti a severe norme UE armonizzate. Tuttavia non vi è coerenza tra i requisiti per i prodotti armonizzati e quelli non armonizzati, e non esistono parametri di riferimento per valutare i prodotti non armonizzati.
Per le imprese è molto difficile rispettare le norme relative alla sicurezza dei prodotti quando sono così complesse e disseminate in vari testi di legge. Si rischia in tal modo di mettere i consumatori in pericolo e di creare incertezza per le autorità di vigilanza del mercato.
Nello specifico
Proposta di regolamento sulla sicurezza dei prodotti di consumo - 2013/0049 (COD)
La normativa proposta mira a chiarire ed allineare le norme di sicurezza per tutti i prodotti di consumo non alimentari, compresi giocattoli, prodotti chimici ed elettrodomestici.
Ciò significa che gli stessi requisiti generali di sicurezza, compresa l'etichettatura, la documentazione tecnica e le segnalazioni alle autorità, riguarderanno tutti i tipi di prodotti di consumo. Alcune eccezioni, ad esempio i farmaci o le piante, sono disciplinate da normative specifiche.
Il progetto di normativa pone l'accento soprattutto sulla tracciabilità dei prodotti lungo tutta la catena di fornitura.
Ne deriveranno ulteriori responsabilità per le imprese:
ai fabbricanti e agli importatori verrebbe richiesto di fornire l'indicazione del "paese di origine" sull'etichetta di tutti i prodotti venduti nell'UE.Verrebbe così sostituito l'attuale sistema su base volontaria.
L'etichetta "Made in":
andrebbe ad aggiungersi al requisito di base relativo al nome e all'indirizzo del fabbricante;
contribuirebbe ad individuare l'effettivo luogo di produzione, qualora questo sia diverso dall'indirizzo del fabbricante;
i distributori, compresi i grossisti e i dettaglianti, sarebbero tenuti a verificare l'etichettatura prima di mettere in vendita un prodotto nei loro negozi;
le imprese avrebbero l'obbligo di identificare chi ha fornito loro un certo prodotto e a chi lo hanno successivamente fornito. (...)
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