(...) Una società di diritto francese veniva fusa per incorporazione in una società di diritto lussemburghese, rappresentante - peraltro - il socio unico della prima. In tale contesto, la compagnia francese optava per il regime fiscale di favore previsto dalla legislazione nazionale, non assoggettando immediatamente ad imposta le plusvalenze nette e gli utili da essa conferiti all'incorporante; operando, in sostanza, la fusione in sospensione d'imposta.
I conferimenti della società francese venivano, dunque, valutati al loro valore contabile netto ma contestualmente ceduti dalla società lussemburghese ad una terza società ad un prezzo ben maggiore, corrispondente al loro valore commerciale. (...)
I conferimenti della società francese venivano, dunque, valutati al loro valore contabile netto ma contestualmente ceduti dalla società lussemburghese ad una terza società ad un prezzo ben maggiore, corrispondente al loro valore commerciale. (...)
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