Giovedì
26 giugno si è tenuta a Bruxelles la conferenza della Commissione
europea dedicata alla “Economia Circolare”. La giornata è servita per
riunire tutti i soggetti interessati e far comprendere alla stessa
Commissione cosa questi ultimi si attendono dalla nuova legislazione che
dovrebbe riguardare le politiche sui rifiuti, ma non solo.
“Si
tratterà di creare un nuovo approccio olistico, che vada dalla
progettazione dei prodotti, fino al loro smaltimento o riutilizzo,
passando per la produzione. Un progetto di lunga, lunghissima durata che
permetterà di avere quella stabilità normativa e di visione politica ed
industriale che l’Europa, per le sue caratteristiche, in passato non è
riuscita ad avere, comparata ad esempio ad altri colossi
produttivo-economici mondiali come la Cina” ha affermato Frans
Timmermans, vicepresidente della Commissione europea, intervenuto dal
palco dello Charlemagne building, dove si è tenuto l’evento.
“L’economia
circolare riguarda anche il perfezionamento del mercato interno e dovrà
funzionare anche attraverso i finanziamenti e gli incentivi dei singoli
Stati membri” ha aggiunto il capo di gabinetto del Commissario europeo
per il mercato interno, l'industria, l'imprenditoria e le piccole e
medie imprese: la polacca Elżbieta Bieńkowska.
Tuttavia
l’approccio oltre che olistico e generale, dovrebbe comprendere anche
proposte specifiche e settoriali, specialmente in materia di trattamento
dei materiali e dei rifiuti, laddove da parte di alcuni stakeholder è
stata richiesto un miglioramento della definizione standard a livello
europeo del concetto di “riutilizzo”.
Al
momento tuttavia, pur mantenendo un approccio aperto alle varie
proposte pervenute nel corso della conferenza, la Commissione preferisce
attendere i risultati della consultazione pubblica sulla economia circolare, che si chiuderà il prossimo 20 di agosto.
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