lunedì 12 gennaio 2015

Per memoria: Corte di giustizia, no ai costi aggiuntivi per una differente modalità di pagamento

La Corte Ue bacchetta la prassi adottata da alcune aziende di Tlc T-Mobile Austria GmbH / Verein für Konsumenteninformation di imporre ai propri clienti costi aggiuntivi in relazione alle modalità di pagamento del canone. Un sistema utilizzato anche per spingere i consumatori all'addebito diretto in conto corrente o sulla carta di credito, sovente gratuito, a fronte, invece, dell'addebito delle «spese di gestione» nei casi di pagamento con bonifico online o bollettino cartaceo. Secondo la Corte Ue, sentenza 9 aprile 2014, Causa C-616/11, gli Stati membri possono vietare, in via generale e senza distinguere tra i diversi strumenti di pagamento, l'addebito di spese amministrative da parte del beneficiario del pagamento, tale divieto può essere applicato anche alle società di telefonia mobile.  Secondo la direttiva sui servizi di pagamento gli Stati membri possono vietare o limitare la pratica della maggiorazione , mediante la quale le imprese beneficiarie di pagamenti addebitano spese ai loro clienti, nel momento in cui pagano e per l’utilizzo di un determinato strumento di pagamento. Tale pratica mira a far gravare sul cliente-pagatore il costo dell’utilizzo delle carte di credito o delle carte di debito. In Austria l’imposizione di spese amministrative da parte dei beneficiari è vietata, in via generale e senza distinguere tra i diversi strumenti di pagamento.

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