domenica 28 settembre 2014

(Orientamenti del Governo in merito all'entità del cofinanziamento statale ai fondi dell'Unione europea – n. 3-01041)

CAMERA DEI DEPUTATI - XVII LEGISLATURA
Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 297 di mercoledì 24 settembre 2014
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PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MARINA SERENI

(Orientamenti del Governo in merito all'entità del cofinanziamento statale ai fondi dell'Unione europea – n. 3-01041)
  PRESIDENTE. L'onorevole Marcon ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01041, concernente orientamenti del Governo in merito all'entità del cofinanziamento statale ai fondi dell'Unione europea (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata), per un minuto.
  GIULIO MARCON. Signor Presidente, signora Ministra, colleghi e colleghe, noi abbiamo formulato questa interrogazione, questo question time, per chiedere al Governo la veridicità di informazioni a mezzo stampa relative alle intenzioni che il Governo avrebbe di dimezzare o, comunque, ridurre la quota di finanziamento dei fondi comunitari. Ci sembra questa una scelta, se confermata, sbagliata, una scelta che va nella direzione opposta a quella di cui noi avremmo bisogno, cioè maggiori investimenti pubblici soprattutto nelle regioni e nelle aree con maggiori difficoltà.
  Quindi, siamo a chiedere al Governo se questa notizia è confermata e quali sono eventualmente le procedure e i criteri che seguiranno questa decisione; siamo anche a richiedere al Governo quali sono la tempistica e le procedure relative alla risoluzione dei problemi legati all'Accordo di partenariato, rispetto al quale la Commissione europea ha formulato più di un rilievo.
  PRESIDENTE. La Ministra per gli affari regionali e le autonomie, Maria Carmela Lanzetta, ha facoltà di rispondere, per tre minuti.
  MARIA CARMELA LANZETTA, Ministro per gli affari regionali e le autonomie. Signor Presidente, onorevoli, con riferimento all'interrogazione da loro presentata, rispondo sulla base degli elementi forniti dai competenti uffici del sottosegretario Delrio, che rappresentano quanto segue.Pag. 65
   La riduzione della quota di finanziamento nazionale ai fondi dell'Unione europea costituisce un'impostazione già utilizzata a partire dal 2011 nel corso della programmazione 2007-2013, in conseguenza della bassa capacità amministrativa riscontrata da alcune amministrazioni, sia regionali sia centrali, che stava conducendo alla perdita di significative risorse per il nostro Paese. Tale scelta, comportando una riduzione complessiva delle risorse a disposizione delle amministrazioni in difficoltà, ha consentito di evitare il disimpegno automatico delle risorse comunitarie e di fare conseguentemente aumentare il tasso di spesa rispetto alle risorse assegnate.
  Oggi, pertanto, la possibilità di operare analogamente per la nuova programmazione dei fondi europei, ovvero per il settennato che va dal 2014 al 2020, attraverso una riduzione della percentuale di cofinanziamento italiano, non costituisce una scelta del Governo tesa a reperire risorse a svantaggio delle regioni per destinarle ad altri scopi, ma scaturisce da una richiesta in tal senso pervenuta dalla Commissione europea e sollecitata, fin dai primi incontri, per la definizione della nuova programmazione dei fondi strutturali.
  In ragione di tale richiesta, è stato avviato con le regioni un positivo confronto su tale impostazione, partendo da un'attenta ed indispensabile valutazione della loro capacità di spesa per poter in questo modo decidere a quale amministrazione lasciare ancora intatta l'intera quota di cofinanziamento e a quali operare la riduzione del 25 per cento. La conferma dell'intera percentuale di cofinanziamento a regioni con una capacità amministrativa ancora oggi bassa si tradurrebbe infatti in un inutile ed ingiustificato rischio di perdita di risorse.
  La preoccupazione da più parti manifestata di una scelta effettuata dal Governo con il fine ultimo di ridurre le risorse di cofinanziamento per destinarle ad altre finalità non ha, a ben vedere, alcuna ragione di esistere. Tali risorse, infatti, verranno inserite in un diverso contenitore che, per l'appunto, non verrà in alcun modo toccato per altri scopi. È intenzione del Governo utilizzare le risorse citate per la realizzazione di progetti strategici da elaborare con il coinvolgimento delle regioni e delle amministrazioni competenti per ciascun ambito e di affidarne la responsabilità alle amministrazioni dotate di un livello adeguato di capacità amministrativa e tecnica, che consenta il completamento degli interventi nei tempi programmati.
  PRESIDENTE. L'onorevole Marcon ha facoltà di replicare.
  GIULIO MARCON. Signor Presidente noi giudichiamo negativamente questa risposta: intanto, perché conferma le notizie di cui avevamo avuto lettura nelle settimane scorse e, poi, perché conferma un orientamento che noi giudichiamo profondamente sbagliato.
  Questa decisione toglie risorse a molte regioni, soprattutto alle regioni meridionali. I rilievi che venivano ricordati dalla signora Ministro, in realtà, sono rilievi che ci ha fatto la Commissione europea, più volte, nell'accordo di partenariato che noi abbiamo presentato per due volte. Questa incapacità gestionale amministrativa è un problema che deve essere affrontato dal Governo nel suo complesso e non può essere fatto ricadere sulla responsabilità delle regioni e di chi dovrebbe poter utilizzare questi fondi per le finalità previste dai fondi europei.
  Quindi, noi riteniamo che il Governo debba tornare indietro rispetto a questa decisione; la risposta che la Ministra ci fornisce ci lascia interdetti perché, insomma, il nostro timore è che la riduzione del cofinanziamento in realtà serva semplicemente in funzione della cosiddetta spending review, cioè serva sostanzialmente a impegnare meno fondi e, quindi, a risolvere qualche problema rispetto ai tagli previsti a partire dalla prossima legge di stabilità per garantire l'attuazione dei provvedimenti che il Governo ha previsto in questa legge.
  Quindi, noi pensiamo che il danno sia grave; è un danno soprattutto relativo, Pag. 66come dire, alla filosofia sbagliata che è contenuta anche nel documento di economia e finanza che sostanzialmente prevede una riduzione degli investimenti pubblici e, anche in questo caso, mi sembra che questa tendenza venga confermata.
  Quindi, noi ci attiveremo per convincere il Governo a ribaltare la decisione che sarà presa.

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