La crisi dell’Eurozona e la (dis)unione bancaria
La recente crisi finanziaria e quella, ad essa connessa, dei debiti
sovrani, hanno contribuito ad alimentare un clima di incertezza sulla
stabilità dell'UE, creando dubbi, altresì, in ordine all'effettiva
coesione tra i Paesi appartenenti alla zona euro. Gli eventi che dal
2007 hanno colpito l'intero pianeta, piuttosto che costituire un
collante tra gli Stati dell'Unione per la salvaguardia di interessi
comuni, hanno reso evidenti, amplificandole, le diversità delle singole
realtà componenti il quadro europeo. Pertanto, i detrattori della moneta
unica (cc.dd. euroscettici) hanno colto l'occasione per
ribadire le proprie convinzioni. Va, tuttavia, fin da subito chiarito
come, a nostro avviso, un'eventuale "uscita dall'euro" dei Paesi in
difficoltà non gioverebbe loro; e ciò in quanto la conseguente
(inevitabile) svalutazione monetaria creerebbe, a lungo termine, ben più
gravi pregiudizi di quelli attuali. Nondimeno, lo scioglimento
dell'Unione, farebbe ricadere ingenti costi a carico degli Stati che, al
presente, hanno patito meno le conseguenze negative della crisi (ci si
riferisce, ad esempio, alla Germania)... (segue)
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