giovedì 16 gennaio 2020

DIALOGO SUL FUTURO DELL'EUROPA - #InsiemesiamoEuropa - European Commission

#InsiemesiamoEuropa - European Commission

DIALOGO SUL FUTURO DELL’EUROPA
Un tecnocrate e un burocrate a confronto
Gianfranco Pasquino   –  Roberto Santaniello

 INTRODUZIONE

Conoscere per deliberare e, addirittura, per votare. Se prendiamo per buona la tesi che sostiene che le elezioni del Parlamento Europeo di fine maggio 2019 potranno essere disgreganti oppure (ri)fondanti, allora diventa indispensabile, imperativo che gli elettori europei conoscano quello che potrebbero perdere, vale a dire, l’Unione Europea che c’è, nella sua interezza oppure in componenti importanti. Sarà compito dei partiti, dei candidati, degli opinion-makers delineare l’Unione Europea che vogliono, quella che cercheranno di cambiare per averne di più o di meno, comunque, più o meno diversa dall’attuale, argomentando e persuadendo.
   L’Unione Europea che c’è è stata variamente criticata sia da coloro che sono favorevoli al progetto storico di costruzione di un grande sistema politico sovranazionale, federale sia da coloro che vi si oppongono. Non abbiamo nessun dubbio sulla legittimità delle critiche; ne nutriamo numerosi sulla loro validità poiché molto, troppo spesso le critiche sono basate su scarsa e inadeguata conoscenza dei fatti, delle istituzioni, delle regole che riguardano l’Unione Europea e il suo funzionamento. Di qui, la nostra decisione di contribuire ad una migliore conoscenza dell’UE attraverso uno scambio di idee, non paludato e, talvolta, scherzoso, fra due tipi ideali: un Burocrate e un Tecnocrate. Sono le due figure “europee” più spesso criticate da coloro che affermano di volere un’Europa dei cittadini e di loro rappresentanti democraticamente eletti e responsabili. Nessuno dovrebbe, peraltro, sottovalutare la necessità in qualsiasi sistema politico complesso, e l’Unione è inevitabilmente complessa, di burocrati impegnati in un intenso lavoro giorno per giorno e di tecnocrati che apportano le loro indispensabili competenze e conoscenze. Neanche in Europa è possibile applicare il precetto “uno vale uno”. A seconda dei compiti e dei problemi, c’è sempre uno che vale più di altri, che più di altri possiede le conoscenze per affrontare e risolvere quei problemi e i successivi.
   Siamo, Burocrate e Tecnocrate, entrambi europeisti, a ragion veduta e per esperienze acquisite. L’Europa è il luogo dove siamo nati, abbiamo studiato e vissuto; è il luogo nel quale preferiamo vivere. Anche per questo ottimo motivo vorremmo renderlo migliore con la riflessione, la ragione, l’azione. Il nostro dialogo ruota attorno ai pregiudizi e agli stereotipi più comuni e mira a svelarne la fragilità e gli errori al tempo stesso che offre il massimo di informazioni utili a saperne di più, molto di più. Avremo raggiunto il nostro obiettivo se qualche lettore diventerà più europeista. Con lui/lei costruiremo un’Europa più democratica, più efficiente, più solidale, più giusta. Si può. (...)

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