(...) La flessibilità che l’Ue ha concesso all’Italia sui
conti pubblici non è un diamante: non è per sempre. È uno sconto tutto
politico del “burocrate” Juncker per correggere il rigore dando una mano
alla ripresa europea. Con un avvertimento: rimanere per il 2016
nell’1,8 per cento di deficit. Non sforare come d’abitudine.
A
un mese dal referendum, i sondaggi danno in vantaggio il voto contrario
alla Brexit: 44 per cento contro 40. Ma la forbice tra le due scelte si
è ridotta rispetto a dodici mesi fa, come si vede nella nostra infografica. L’ago della bilancia è nelle mani dei tanti ancora oggi indecisi. (...)
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