lunedì 27 luglio 2015

Per memoria: La Corte dei Conti Europea e le microimprese

Martedì 14 luglio la Corte dei conti europea (CCE) ha pubblicato un rapporto in cui critica i finanziamenti Ue per le microimprese erogati tramite il Fondo sociale europeo (FSE) ed il programma Progress (Microfinance Facility).
La relazione afferma che, dopo aver valutato 27 progetti, tale assistenza finanziaria è concessa sulla base di informazioni incomplete e inaffidabili
I revisori della Corte dei conti evidenziano che né la Commissione europea né gli Stati membri hanno avuto accesso ai dati comparativi sui costi amministrativi nazionali - né hanno abbastanza informazioni disponibili sui diversi meccanismi di finanziamento per le microimprese. 
La CCE quindi fa quattro raccomandazioni: (1) Gli Stati membri dovrebbero svolgere valutazioni delle esigenze delle microimprese prima e durante la progettazione degli strumenti di finanziamento e dei programmi operativi che includono il sostegno finanziario; (2), la Commissione europea dovrebbe rendere l'uso di strumenti finanziari del FSE condizionali a sistemi di gestione del rischio con basi solide; (3) il finanziamento deve innanzitutto sostenere i disoccupati e le persone vulnerabili; (4) la Commissione dovrebbe valutare i costi di attuazione del finanziamento (garanzie, sovvenzioni e prestiti), al fine di stabilire i livelli attuali e individuare le buone pratiche sul modo in cui il finanziamento può essere erogato ad un costo ragionevole. 
La Corte sostiene inoltre che la creazione di microimprese e start-up potrebbe essere uno strumento efficace per ridurre l'esclusione sociale e la disoccupazione
I finanziamenti europei in questo contesto potrebbero risultare molto efficaci. 
Si ricorda infine che il micro-finanziamento europeo si aggira di solito attorno a importi inferiori a 25.000 euro (in media meno di 10.000 euro).

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