Il
12 marzo, la Commissione europea ha stabilito una serie di principi
comuni per le procedure nazionali di insolvenza per le imprese in
difficoltà finanziarie. L'obiettivo è quello di spostare l'attenzione
dalla fase di liquidazione, incoraggiando le imprese vitali a
ristrutturare l'azienda, in modo da evitare l'insolvenza. “Le aziende
sono essenziali per la creazione di benessere e di posti di lavoro, è
dura, soprattutto nel clima economico attuale, riuscire a mantenere un
azienda in buono stato di salute" ha dichiarato Vivian Reding. "Con un
numero crescente di imprese in difficoltà finanziarie in tutta Europa,
abbiamo bisogno di ripensare il nostro approccio ai fallimenti
aziendali" ha aggiunto il Commissario europeo per la giustizia.
La
raccomandazione della Commissione contribuirà a creare un quadro
coerente per le norme nazionali in materia d’insolvenza, invitando gli
Stati membri a:
- agevolare la ristrutturazione delle imprese in difficoltà finanziarie in una fase precoce, prima dell’avvio della procedura formale d’insolvenza, e senza procedure lunghe o costose, per aiutarle a limitare il ricorso alla liquidazione;
- consentire ai debitori di ristrutturare l’impresa senza dover avviare un’azione formale in giudizio;
- dare alle imprese in difficoltà finanziarie la possibilità di chiedere la sospensione temporanea fino a quattro mesi (rinnovabile fino a un massimo di 12 mesi) per adottare un piano di ristrutturazione prima che i creditori possano avviare misure di esecuzione nei loro confronti;
- facilitare il processo di adozione di un piano di ristrutturazione, tenendo presenti gli interessi di debitori e creditori, al fine di accrescere le possibilità di salvare le imprese sane;
- ridurre gli effetti negativi del fallimento sulle possibilità future degli imprenditori di avviare un’impresa, in particolare prevedendo la liberazione dai debiti entro tre anni al massimo.
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