La
Commissione europea ha pubblicato una guida pratica sulla
determinazione della residenza abituale per aiutare gli Stati membri ad
applicare correttamente le norme dell’UE sul coordinamento della
sicurezza sociale ai cittadini dell’Unione che si sono trasferiti in un
altro Stato membro. La nuova guida chiarisce il criterio della residenza abituale applicato nell'UE e ne facilita l’applicazione pratica da parte delle autorità degli Stati membri.
La guida chiarisce le diverse nozioni di "residenza abituale" e di "residenza temporanea" o di "soggiorno".
Il diritto UE prevede che ci sia un solo luogo di residenza abituale;
pertanto, l'erogazione delle prestazioni di sicurezza sociale basate
sulla residenza compete ad un unico Stato membro. I lavoratori
dipendenti e i lavoratori autonomi possono fruire delle prestazioni di
sicurezza sociale nel paese in cui lavorano e le persone non attive
(pensionati e studenti) nello Stato membro di "residenza abituale". La
determinazione dello Stato membro di "residenza abituale" è importante
anche per i lavoratori che esercitano la loro attività in più di uno
Stato membro.
La
guida fornisce inoltre esempi concreti e orientamenti sui casi in cui
la determinazione del luogo di residenza può risultare difficile, ad
esempio quando si tratta di lavoratori frontalieri, lavoratori
stagionali, lavoratori distaccati, studenti, pensionati e persone
inattive fortemente mobili.
Nessun commento:
Posta un commento